Vuscom nuovo piano industriale 2016-19, risultato boom da gas – l’intervista di tuttoggi.info

Vuscom, la “gallina dalle uova d’oro” come è stata ribattezzata l’azienda dei 22 comuni della valle su dell’Umbria per la capacità di realizzare utili per la controllante Vus Spa, ha lanciato il nuovo piano industriale triennale con il quale la struttura cerca di aprirsi a nuovi mercati e ad aumentare fatturato e rendita.

Dal 2013 l’amministratore unico della società è lo spoletino Giorgio Dionisi. Laureato in economia e commercio, una tessera con il Partito democratico, Dionisi, nominato in quota al comune di Spoleto,  ha nel tempo ricevuto il sostegno, nonostante il cambio di colore della Giunta, anche del sindaco Fabrizio Cardarelli (che in questo si è distinto dal modo di fare della solita politica confermando, ad esempio, anche l’avvocato Valia Fedeli Alianti, anche lei in quota al piddì, alla presidenza della Fondazione Micheli).

Il nuovo piano strategico arriva a poche settimane dall’approvazione del bilancio 2015 che ha iniettato più di 1 milione di euro nelle casse di Vus SpA.

Dottor Dionisi, che bilancio traccia di questi 4 anni di gestione?

Ritengo positivo, anche se questa domanda andrebbe fatta al Controllo analogo che sorveglia il nostro operato. Di certo abbiamo stabilizzato gli utili verso la controllante; ormai viaggiamo oltre un 1 milione anno di risultato da ben 5 anni, migliorata la posizione finanziaria di 4,5 milioni nell’ultimo anno, pulito il bilancio da tutte una serie di crediti e di posizioni su utenze critiche, ma soprattutto ampliata la rete di vendita che ci vede presenti su 56 comuni della provincia di Perugia. Fra i clienti aziendali poi vantiamo le più grandi società del territorio e stiamo per concludere un importante accordo con una azienda leader in Italia molto presente in Umbria.

Come era l’azienda al suo ingresso?

Economicamente bene impostata già da chi mi aveva preceduto come amministratore; operativamente parlando la scelta di separarla dalla capogruppo è stata fondamentale. Ma non era una azienda strutturata.

Oggi Vuscom ha una propria struttura, snella, efficace, con appena 10 dipendenti distaccati dalla controllante e una rete vendita autonoma. Manteniamo sotto controllo ogni voce di spesa e siamo estremamente attenti ad acquistare il gas al miglior prezzo di mercato mettendo a gara i migliori shipper e offrendo un eccellente servizio di assistenza.

Di questo devo dare atto al nostro personale, davvero encomiabile sia per preparazione professionale che per attaccamento ai valori aziendali.

Come e quanto siete impegnati sotto il profilo sociale?

In questi anni abbiamo stretto accordi con i sindacati dei pensionati e con alcune associazioni di categoria per andare incontro rispettivamente alle fasce più deboli e a quei settori dell’economia che risentono della crisi economica che attanaglia il Paese. Ma in linea generale restiamo una azienda al servizio dei cittadini. E dei Comuni, i nostri azionisti, con i quali c’è un dialogo costante e ritengo molto costruttivo. Se c’è bisogno del nostro intervento, anche sotto il profilo del sostegno ad iniziative particolarmente importanti siamo sempre presenti.

Ovvero? La nostra efficienza è che possiamo offrire il gas metano a 6-8 centesimi a metro cubo in meno rispetto ai maggiori competitor, questo minor margine è a favore della cittadinanza e in questo credo che sia rispettato il mandato dell’assemblea dei soci. Siamo stati un ammortizzatore sociale per le aziende, per la tenuta stessa del territorio; in questo credo che Vuscom sia una vera “azienda pubblica”

In queste ore avete inviato alla Vus spa e al Controllo analogo il Piano industriale per il prossimo triennio. Può illustrarlo?

L’operazione più importante è che Vuscom dal prossimo gennaio 2017 sarà in grado di offrire anche il servizio di energia elettrica; i costi di questa scelta sono assolutamente sostenibili e ci attendiamo un buon margine di ricavo.

Come obiettivo ci siamo dati di servire già nel primo anno almeno il 10% della clientela gas, circa 4.000 contatori, atteso che la rete metano serve oltre 38.800 utenze, quindi famiglie. Nel frattempo continueremo a portare i clienti dal mercato di tutela al mercato libero. Questo anno siamo riusciti a superare la media regionale di utenti sul mercato libero. Ma non è tutto.

Offriremo a tutti i clienti che saranno passati a questo mercato una assicurazione completamente gratuita per la tutela dei danni in casa. Inoltre l’attuazione del piano così come predisposto ci porterà ad avere una notevole generazione di cassa utile per la crescita aziendale.

Cosa pensa della vendita delle reti e, a quanto trapela nelle ultime settimane, anche della azienda?

Sono due cose ben diverse tra loro. Non spetta a me entrare nelle decisioni della proprietà, cioè dei 22 comuni. Per cui posso rispondere solo come ‘tecnico’, come cittadino. Spoleto è partita con il progetto di cedere la rete del metano che mi pare stia piacendo anche ad altri comuni e se verrà confermato il valore circolato (si parla di oltre 29 milioni di euro solo per la quota parte di Spoleto, n.d.r.) a queste cifra può essere solo un affare.

Non so però quanto il mercato sarà disponibile a simili investimenti. La vendita della azienda, che si vocifera da tempo, ricorre puntualmente ogni volta che c’è necessità di avere a disposizione un bel gruzzoletto per fare operazioni di salvataggio su altre cose.

Un impatto che va verificato è l’applicazione del decreto Madia; questo  impone ai Comuni di verificare l’attività è la coerenza delle partecipazioni in queste società che svolgono un’attività non ricompresa all’art. 4. Questo decreto credo che sarà destinato a distorcere il mercato provocando  un eccesso di offerta di tali tipi di aziende, abbassando così i valori delle stesse e creando una perdita di valore per i bilanci dei Soci che li hanno in pancia.

C’è un discreto numero di aziende e Comuni che sta cercando la modifica di questo provvedimento; nei prossimi giorni parteciperò anche io ad convegno organizzato dalla nostra Federazione che sta ponendo questi problemi sui tavoli tecnici e politici. Inoltre penso che un’eventuale vendita della Vuscom vada valutata in termini di prospettiva in quanto con il nuovo Piano Industriale riusciremo ad avere delle bellissime prospettive di crescita che sarebbe un peccato non sfruttare.

Inoltre anche per il mio precedente incarico, va capito come questa eventuale vendita impatterà in termini economici e finanziari sulla Capogruppo Vus spa; non dimenticandoci infatti che quest’ultima prende utili tutti gli anni, calmierando così i costi degli altri servizi. Senza considerare che il personale ora distaccato dovrebbe essere ricollocato nella controllante. Non so, mi sembra un po’ azzardato, ma ripeto questa decisione non spetta a me.

Qual è il suo rapporto con il sindaco Cardarelli?

Buono, la fiducia che mi ha concesso è arrivata inaspettata, un gesto di grande correttezza politica. Da lui non ho ricevuto alcuna pressione, mi ha solo detto di “andare avanti e lavorare bene” e credo di aver ottemperato a questa indicazione.

Lei è in prorogatio da giugno scorso,  pensa di continuare a guidare l’azienda?

Non deve chiederlo a me. Sono contento di aver raggiunto questi risultati, ancor più di aver predisposto  questo Piano industriale che sarà di sicuro interesse per lo sviluppo anche futuro di Vuscom. Non sono attaccato alla poltrona, resto a disposizione dell’assemblea dei soci felice di poter servire ancora il mio territorio, se mi verrà chiesto.



Lascia un commento